Il vero protagonista è il padre
Sabato II Settimana di Quaresima
Mi 7,14-15.18-20 Sal 102 Lc 15,1-3.11-32
La Parola di oggi ci rivela l’amore del Padre per ciascuno di noi. Tutti siamo segnati dal peccato, che accomuna tanto i “peccatori” quanto i “giusti”. Tutti, come i figli della parabola, rifiutiamo in qualche modo l’amore del Padre. A volte, come il figlio minore, in modo certamente più evidente: egli chiede in modo spudorato e offensivo di poter spendere subito l’eredità che gli sarebbe spettata alla morte del padre. A volte in modo meno esplicito, come il figlio maggiore, che davanti al padre rivendica con orgoglio e cattiveria tutto ciò che crede di aver meritato e non aver mai ricevuto. Con entrambi il padre si comporta con lo stesso amore. Lascia il minore libero di andarsene, ma lo attende con speranza, e al suo ritorno lo riveste della piena dignità di figlio. Non aspetta che sia pienamente convertito. Gli basta vederlo tornare che subito gli corre incontro per restituirgli la piena dignità di figlio. Con la stessa prontezza va incontro al figlio maggiore e, incurante della sua durezza, gli ricorda che ogni bene gli è stato donato da sempre, prima e al di là di ogni merito.
Ti benediciamo, o Padre, per la tua misericordia senza limiti: insegnaci la gratitudine, che ci libera dall’orgoglio e ci fa gustare il tuo amore per noi.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 221]
Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, e aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché tutti e per intero vi accolga Colui che tutto a voi si offre.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.