Salite e discese
Mercoledì II Settimana di Quaresima
Ger 18,18-20 Sal 30 Mt 20,17-28
Questo vangelo è uno snodo di strade che si intrecciano. Sono salite e discese. Gesù sta salendo a Gerusalemme, ma interiormente sta scendendo: accoglie la missione che il Padre gli affida, “umiliando sé stesso e facendosi obbediente fino alla morte di croce” (Fil 2,8). I discepoli sembrano fare la strada con lui, ma in realtà camminano in direzione opposta, cercando di arrampicarsi sulle strade del loro orgoglio e della vanagloria. È spesso questa la propensione del cuore umano. Gesù li chiama a sé, con pazienza e bontà. Mostra loro una strada nuova che porta veramente in alto, là dove c’è libertà e pienezza di amore. Tuttavia non si percorre salendo, come molti credono: “Tra voi non sarà così…”. Questa via si percorre scendendo con pazienza. E più scendiamo nella povera verità del nostro cuore, più scopriamo l’alta dignità che l’infinito amore di Dio vuole donarci!
Dalle Ammonizioni [FF 154]
Ugualmente, anche se tu fossi più bello e più ricco di tutti e se tu operassi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e nulla ti appartiene, e in esse non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.
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