La giustizia che va oltre
Venerdì I Settimana di Quaresima
Ez 18,21-28 Sal 129 Mt 5,20-26
Il modo comune di pensare la giustizia è dare a ciascuno il suo.
Nella legge antica ebraica giustizia significava “occhio per occhio dente per dente”, cioè mi limito a restituire ciò che è stato fatto a me senza fare altro! Il Signore invece chiede la giustizia riconciliativa nella quale le relazioni si basano sul rispetto del diritto e della verità. è stabilita in presenza di un giudice o direttamente dagli interessati senza andare in tribunale. Questo tipo di giustizia apre alla relazione e, in un certo qual modo, anche chi ha ragione si carica un po’ della colpa, perché non è stato capace di evitare il male. Questa condivisione della colpa è ciò che ha praticato Gesù, si è caricato dei nostri peccati, delle nostre ingiustizie fino alla croce. Gesù chiede ai suoi discepoli di praticare una giustizia che vada oltre. Una giustizia che coincida con la ricerca amorosa della relazione con Dio e con i fratelli, e con la ricerca della volontà di Dio che chiede amore e misericordia.
Donaci Signore di desiderare per tutti la vita e non la morte.
Dalla Regola di S. Chiara di Assisi [FF 2811]
E quelle che non sanno di lettere, non si curino di apprenderle, ma attendano a ciò che soprattutto debbono desiderare: avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, a pregarlo sempre con cuore puro e ad avere umiltà, pazienza nella tribulazione e nella infermità, e ad amare quelli che ci perseguitano, riprendono e accusano, perché dice il Signore: “Beati quelli che soffrono persecuzione a causa della giustizia, poiché di essi è il regno dei cieli. Chi persevererà fino alla fine, questi sarà salvo”.
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