Domandi con fede
Lunedì VI Settimana del Tempo Ordinario
Gc 1,1-11 Sal 118 Mc 8,11-13
Nel vangelo Gesù non concede un segno ai Farisei che glielo domandano. Perché? La risposta è nella prima lettera, dove l’apostolo Giacomo dice che occorre domandare “con fede”. La fede non è la condizione che Dio mette per esaudire le nostre richieste. La fede è piuttosto la condizione che rende noi capaci di cogliere i segni di Dio, perché la fede abita nel cuore di chi riconosce di essere piccolo, limitato, fragile. Solo chi è sicuro può mettere l’altro alla prova, perché per poter giudicare occorrono misure certe. Ecco perché la risposta di Gesù ai farisei è così dura. Se davanti al mistero di Dio ci poniamo dall’alto delle nostre certezze, non saremo capaci di cogliere nessun segno nell’agire di Gesù. Ma se abbiamo l’umiltà di riconoscere la nostra piccolezza e finitudine e ci apriamo alla fede, allora vedremo i segni che Dio “dona a tutti con semplicità e senza condizioni”.
Abbi misericordia di noi Signore, liberaci dalla superbia che ci impedisce di vedere i segni del tuo amore
Dalle Ammonizioni di San Francesco [FF 143-144]
Perciò: Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore? Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio? Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con la vista del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con occhi spirituali, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.