Verità benedetta
Venerdì IV Settimana del Tempo ordinario
Sir 47,2-13 Sal 17 Mc 6,14-29
Il re Davide e Giovanni il Battista, due uomini amanti di Dio e della verità. Il re Davide, pur avendo peccato verso la vita e verso il Suo Signore, ha chiesto perdono ed ha amato molto, ha gioito per la sua chiamata di sovrano sconfiggendo i nemici e lodando Dio. La sua vita ha avuto senso perché tutto era rivolto all’Altissimo: “In ogni sua opera celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato”. Giovanni Battista ha messo a disposizione tutta la sua persona e la sua forza per annunciare la venuta del Messia e la conversione dai peccati. Ha difeso la verità fino alla fine morendo per questa causa quando ha denunciato l’adulterio del re Erode e di Erodiade. Quante persone ancora oggi pagano a caro prezzo l’impegno per la verità! Il precursore ci insegna ad essere persone rette nella carità, ad andare controcorrente, ad alzare la voce per annunciare le opere del Signore e a lasciar educare la nostra coscienza dalla Verità!
Signore Gesù, donaci di saper andare in profondità nelle varie situazioni che interpellano la nostra vita. Non permettere che le domande di Bene e di Verità rimangano senza voce!
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 480]
Intanto studiava con tutta la sua mente e con tutto l’amore di conoscere quale modo e quale via potevano essere più adatti per raggiungere una unione ancora più perfetta col Signore Dio, secondo il disegno e il decreto della Sua volontà. E questa fu sempre la sua unica filosofia, il suo supremo desiderio nel quale bruciò finché visse; e chiedeva a tutti, ai semplici come ai sapienti, ai perfetti come agli imperfetti, come poter raggiungere la via della verità e pervenire a mete sempre più alte.
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