Chi è mai questo re?
Martedì III settimana Tempo ordinario
2Sam 6,12-15.17-19 Sal 23 Mc 3,31-35
San Tommaso d’Aquino sacerdote e dottore, memoria
Le letture di oggi e la memoria che celebriamo possono essere collegate da una domanda: cosa vuol dire cercare il Signore? Come cerco il Signore?
Nel Vangelo Gesù è cercato da chi è seduto attorno a lui per lasciarsi ammaestrare. Lo cerca anche Maria, che è colei che ascolta, custodisce e mette in pratica la Parola.
San Tommaso lo ha cercato nella preghiera che gli ha donato quell’intelligenza vera, acuta, che proviene dalla sapienza di Dio. Lo studio per lui aveva il gusto della conoscenza dello splendore della creazione.
Vediamo poi Davide, nella prima lettura, che danza con tutte le forze davanti al Signore, lo cerca e lo celebra anche con il proprio corpo, con passione. È una gioia condivisa con il popolo, assieme al quale colloca al suo posto l’arca di Dio.
Possiamo rimanere oggi con la domanda su cosa voglia dire per me cercare il Signore, fare nostra nella preghiera la domanda del salmista: chi è mai questo re della gloria? (Sal 23)
Donaci, o Padre, l’umiltà di cercarti sempre.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 648]
Insegnava a cercare nei libri la testimonianza del Signore, non il valore materiale; l’edificazione non la bellezza. In ogni caso voleva che se ne avessero pochi e fossero sempre a disposizione dei frati che ne avessero bisogno. Un ministro gli chiese licenza di tenere alcuni libri lussuosi e molto costosi. Si sentì rispondere: “Per i tuoi libri non voglio perdere il libro del Vangelo, che ho promesso di osservare. Tu farai come vorrai, ma non voglio che stendi un tranello con il mio permesso”.
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