In mezzo a noi
Sabato I Settima del Tempo ordinario
1Sam 9,1-4.10.17-19; 10,1 Sal 20 Mc 2,13-17
“Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. Gesù non sceglie i suoi discepoli fra gli scribi e i farisei! Nessuno, esperto della Legge, viene chiamato a far parte dei Dodici. Comprendiamo bene come un medico si circondi di malati. Ci viene un po’ più difficile accogliere che Dio si circondi di peccatori! Eppure, questa difficoltà si scioglie quando lasciamo da parte il nostro orgoglio e riconosciamo che anche noi siamo tra i malati, anche noi siamo tra i peccatori. Il nostro limite, che spesso seguendo l’orgoglio finiamo per trasformare in peccato, non è un limite per Gesù. Non c’è peccato che egli non sia venuto a perdonare, né tavola di “pubblicani e peccatori” in cui Lui rifiuti di sedersi a mangiare. Gesù è venuto proprio per noi, per noi peccatori! Gesù si è fatto uno come noi per entrare in stretto contatto con noi, per venire a cercarci e stare in mezzo a noi, perché guardando Lui, l’unico vero “sano”, riscopriamo la bellezza di essere figli amati.
Manda il tuo Spirito Signore, perché ci dia la grazia e la gioia di riconoscerci peccatori, amati dal Signore
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 363]
Si ritirò, come spessissimo faceva, in un luogo adatto per la preghiera. Vi rimase a lungo invocando con timore e tremore il Dominatore di tutta la terra, ripensando con amarezza gli anni passati malamente e ripetendo: «O Dio, sii propizio a me peccatore!». A poco a poco si sentì inondare nell’intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza. Cominciò allora come a uscire da sé : l’angoscia e le tenebre, che gli si erano addensate nell’animo per timore del peccato, scomparvero, ed ebbe la certezza di essere perdonato di tutte le sue colpe e di vivere nello stato di grazia.
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