Amore che non resiste
Giovedì I Settimana del Tempo ordinario
1Sam 4,1-11 Sal 43 Mc 1,40-45
Un lebbroso cammina diritto verso di lui. La legge di Mosè imponeva al lebbroso questo: “porterà vesti strappate, sarà velato fino al labbro superiore, starà solo e fuori” (Lv 13,46) … Ma Gesù non si scansa, non ha paura. Dalla bocca coperta, dal volto nascosto esce una umile supplica: “Se vuoi, puoi guarirmi” e Gesù non può resistere davanti un uomo escluso dalla società, non può resistere davanti a un figlio di Dio emarginato. Gesù prova compassione, prova una stretta nelle sue viscere e guarisce l’uomo.
Ora non servono più decreti e prove perché l’uomo sia riconosciuto guarito e soprattutto perché lui stesso lo riconosca da sé! Il Signore, oltre a guarire, dona una coscienza viva alla persona della sua situazione. E questo è il frutto della libertà che ci viene donata quando andiamo incontro a Lui, quando lo preghiamo umilmente, quando accogliamo la sua Parola.
Signore, accresci in noi il desiderio di essere sanati dalla Tua Grazia!
Da Cronache e testimonianze [FF2315]
Si legge che questo servo di Dio abbia guarito due lebbrosi, uno dei quali era anche paralitico e fu sanato da ambedue le malattie. Molte altre infermità senza numero guarì con la potenza di Cristo. Perciò così si vanta di lui: “salve splendore dei poveri”.
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