Lasciamoci purificare
Giovedì XXIX Settimana del Tempo ordinario
Rm 6,19-23 Sal 1 Lc 12,49-53
Gesù sta salendo a Gerusalemme con i suoi discepoli e descrive in pochi versetti il senso della sua morte. La sua morte permette al mondo di ricevere lo Spirito Santo, il dono per eccellenza che ci orienta a relazionarci in modo nuovo.
Il Vangelo ci parla di rapporti famigliari: è la comunità che vive nel conflitto, se rimane legata al passato, al vecchio e non accoglie il nuovo. All’interno di questi conflitti, la presenza del Signore porta ad una relazione nuova, purificata dall’Amore che arde. L’esperienza della presenza e dell’azione di Dio è sentita da Gesù come fuoco che brucia, illumina e riscalda. Il fuoco della Pentecoste è sempre presente dove ci sono relazioni intime, famigliari, dove c’è bisogno di rinsaldare i rapporti, dove si desidera vivere la fraternità.
Gesù, tu sei il “Principe della pace” (Is 9,5). Resta con noi e infondi in ogni comunità cristiana il fuoco del Tuo Spirito, perché si possano vivere relazioni buone e salde.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 475]
Simile a un fiume del Paradiso, il nuovo evangelista di questo ultimo tempo, ha diffuso con amorosa cura le acque del Vangelo per il mondo intero, e con le opere ha additato la via e la vera dottrina del Figlio di Dio. Così in lui e per suo merito, il mondo ritrovò una nuova giovinezza e una insperata esultanza, e il virgulto dell’antica religione ha subito rinnovato rami, che erano ormai vecchi e decrepiti. Gli eletti furono riempiti di uno spirito nuovo e dell’abbondanza della grazia, quando questo santo servo di Cristo, come astro celeste, ha irradiato la luce della sua originale forma di vita e dei suoi prodigi.
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