Gesù ribalta
Martedì XXVIII Settimana del Tempo ordinario
Rm 1,16-25 Sal 18 Lc 11,37-41
Santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa
Il Vangelo ci racconta un fatto molto lineare: un fariseo invita Gesù, lui ci va volentieri. Si mette a tavola, si comporta in modo autentico e provoca la triste rigidità del fariseo. Ognuno di noi alla presenza di Gesù, se vuole, viene provocato dalla novità del suo vangelo che spesso ci ribalta. Del resto, lo sappiamo, il Signore fa nuove tutte le cose. In questa occasione ribalta la concezione di una religiosità basata sul ritualismo sterile che non manifesta, come dovrebbe, l’amore capace di seminare il bene a favore di tutti.
Oggi ricordiamo Santa Teresa d’Avila, una donna che ha accolto radicalmente la novità di Gesù portando frutto per la Chiesa intera. Fra i tanti, ci lascia due cammini: quello della preghiera e quello della gioia. La preghiera era per lei «un rapporto d’amicizia, un trovarsi frequentemente da soli a soli con chi sappiamo che ci ama». Invitava poi a «procedere con letizia» servendo gli altri: così Dio si rallegra con noi. E, sentendo il suo amore, in lei nasceva una gioia contagiosa che non poteva dissimulare e che trasmetteva attorno a sé. Questa gioia è un cammino che bisogna percorrere per tutta la vita, facendo del Vangelo vivo e vero l’unica regola di vita.
Signore Gesù, ribalta i nostri spiritualismi e donaci la libertà che viene dal tuo amore.
Dalle Ammonizioni [FF 170]
Beato quel religioso che non ha giocondità e letizia se non nelle santissime parole e opere del Signore e, mediante queste, conduce gli uomini all’amore di Dio con gaudio e letizia.
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