Domenica 15 dicembre 2019, III DI AVVENTO
Dal Vangelo
Matteo 11,2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Dalle Fonti
Testamento di Santa Chiara 48-52: FF 2842-2843
Inoltre, come il Signore donò a noi il beatissimo padre nostro Francesco come fondatore, piantatore e sostegno nostro nel servizio di Cristo e in quelle cose che promettemmo a Dio ed al medesimo nostro padre, ed egli, finché visse, ebbe sempre premurosa cura di coltivare e far crescere noi, sua pianticella, con la parola e con le opere sue; così io affido le mie sorelle, presenti e future al successore del beato padre nostro Francesco e ai frati tutti del suo Ordine, perché ci siano d’aiuto a progredire sempre di più nel bene nel servizio di Dio e soprattutto nell’osservare meglio la santissima povertà. Se poi dovesse succedere in qualche tempo, che le dette sorelle lasciassero questo monastero di San Damiano e si trasferissero altrove, siano nondimeno tenute, ovunque abitassero dopo la mia morte, ad osservare la stessa forma della povertà, che abbiamo promessa a Dio e al beatissimo padre nostro Francesco.
Alla vita
Due ritratti, come un dittico: Giovanni nel deserto, Gesù in mezzo alle folle; la lucerna e la Luce, l’amico e lo Sposo. La domanda di Giovanni dall’oscurità del carcere e nel dubbio della fede, ci mostra tutta l’umanità e fragilità di un profeta che ad un certo punto non ci vede più, perché quel Messia che ora vede gli è motivo di scandalo. Giovanni è chiamato a passare la sua Pasqua per risorgere con occhi nuovi, insieme agli altri ciechi che riacquistano la vista. Giovanni Battista interceda per tutti noi alla sequela di un Dio le cui vie non sono le nostre vie e i cui pensieri non sono i nostri, per noi, chiamati ogni giorno a convertire la nostra mentalità alla luce della carne del Signore Gesù.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.