Domenica 1 dicembre 2019, I DI AVVENTO
Dal Vangelo
Matteo 24,37-44
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Dalle Fonti
Leggenda di Santa Chiara 62: FF 3278
Era vicino l’anniversario del suo passaggio al Signore, trascorsi due anni dalla sua morte, quando, convocata una moltitudine di prelati e di tutto il clero e premesso un discorso, il felice Alessandro IV, cui il Signore aveva riservato questa grazia, tra grande moltitudine di folla ascrisse riverentemente Chiara al novero dei santi e stabilì che in tutta la Chiesa se ne celebrasse solennemente la festa, che egli per primo con tutta la Curia celebrò nella più grande solennità. Tutto ciò avvenne ad Anagni nella cattedrale, nell’anno 1255 dall’Incarnazione del Signore e primo del Pontificato del signore Alessandro: a lode del nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Alla vita
Comincia oggi il tempo di Avvento e mentre le vetrine e la pubblicità catturano la nostra attenzione sull’aspetto più commerciale del Natale, Gesù ci invita a riflettere sulla fine della nostra vita terrena. Come un buon pedagogo, non teme di parlarci dell’evento più tremendo ed angosciante che è la morte; evento ineludibile, come un diluvio di fronte al quale tutto viene inghiottito, con la separazione dagli affetti e dalle relazioni, senza una spiegazione apparentemente logica, un momento inatteso ed ingiusto come una rapina. Ma non lasciamoci ingannare, Gesù ci annuncia che proprio in quel momento Lui verrà (e lo ripete quattro volte). Nella crudeltà della morte Gesù è entrato davanti e prima di noi, ne ha scardinato le porte, disperso il bottino. E quando anche noi oggi, per invidia del diavolo, ne facciamo esperienza, incontriamo il Figlio dell’uomo, re e Signore sulla morte. I santi, come Chiara, ce lo testimoniano. Ricordo una mia consorella, ormai anziana, davvero una donna di Dio, che attraverso la malattia e le prove della vita aveva imparato tanto abbandono e tanta mitezza, che diceva: “Per me il Signore non verrà come un ladro, perché io lo aspetto sempre”.
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