Mandati insieme ad amare
Venerdì XX Settimana del Tempo Ordinario
Rt 1,1.3-6.14-16.22 Sal 145 Mt 22,34-40
Gesù ci dà un comando dell’amore: il verbo comandare significa mandare insieme. Dio ci manda tutti insieme verso l’amore che è Lui. È un comando possibile all’uomo, che è fatto per amare. Questo atto ci rende simili a Dio. Lui, l’amore perfetto, assoluto, ci dona gratuitamente questa possibilità: poter amare e amarlo con tutto il cuore. Questo significa la nostra libertà, perché il nostro cuore ha la sua pienezza nell’amore che riceviamo, per cui possiamo dare e ricevere amore. Il nostro amore verso Dio e verso il prossimo è una risposta all’amore che ci precede. Il comandamento antico, con Gesù diviene nuovo perché, da Legge, diviene dono. Un dono che va coltivato e ricevuto nella relazione con il Signore, per avere i suoi stessi sentimenti. E poi donato agli altri, portandoli nel cuore e agendo secondo quanto il Vangelo ci insegna. Comandiamoci gli uni gli altri …
Signore Gesù, la figura di Rut ci insegni la radicalità nel vivere la relazione con Te e con gli altri.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1161-1162]
Chi potrebbe descrivere degnamente il fervore di carità, che infiammava Francesco, amico dello sposo? Poiché egli, come un carbone ardente, pareva tutto divorato dalla fiamma dell’amor divino. Al sentir nominare l’amor del Signore, subito si sentiva stimolato, colpito, infiammato: quel nome era per lui come un plettro, che gli faceva vibrare l’intimo del cuore […] Per trarre da ogni cosa incitamento ad amare Dio, esultava per tutte quante le opere delle mani del Signore e, da quello spettacolo di gioia, risaliva alla Causa e Ragione che tutto fa vivere. Contemplava, nelle cose belle, il Bellissimo e, seguendo le orme impresse nelle creature, inseguiva dovunque il Diletto.
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