Vivere nel dono di Dio
Venerdì XIX Settimana del Tempo Ordinario
Gs 24,1-13 Sal 135 Mt 19,3-12
Per chiunque ha aderito al Regno di Dio, inaugurato da Gesù, sia lo sposarsi che il non sposarsi, può essere compreso e vissuto soltanto se accolto come dono, come rivelazione personale. Chi liberamente è chiamato da Dio, e liberamente sceglie lo stato di celibato, testimonia l’amore assoluto di Dio, che è un amore per tutti. Ognuno, anche nel matrimonio, vive questo amore assoluto e personale. Perciò, capire il senso fecondo e profondo del dono della propria vita, vivere il dono della propria vocazione, ci porta a restituire e a rendere grazie! Come ci narra la prima lettura, Dio ci fa vivere in una terra, abitare una città e mangiare frutti di cui non abbiamo merito, e che non abbiamo guadagnato. Così è la nostra vita: ci è dato di vivere, ricevendo gratuitamente tutto quanto di cui abbiamo bisogno … “Chi può capire, capisca”.
Ci doni il Signore di restituire la nostra vita nella gratitudine, per essere nella pienezza e nella gioia!
Dalla seconda lettera di S. Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2872]
Rendo grazie all’Autore della grazia, dal quale, come crediamo, viene ogni bene sommo ed ogni dono perfetto, perché ti ha adornata di tanti riconoscimenti di virtù e ti ha illustrata con segni di così alte perfezioni, che, fatta diligente imitatrice del Padre, in cui è ogni perfezione, meriti di divenire a tua volta perfetta, talmente che i suoi occhi non trovino in te nessun segno di imperfezione.
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