Sotto alla tavola
Mercoledì XVIII Settimana del Tempo Ordinario
Nm 13,1-3.25-14,1.26-30.34-35 Sal 105 Mt 15,21-28
Gesù, attraverso un discorso inizialmente severo con la donna cananea, arriva ad annunciare che la salvezza è un dono per tutti. Per i giudei questo era assurdo, inaccettabile. Il popolo eletto si riteneva, per diritto, meritevole della salvezza di Dio. Anche noi forse abbiamo l’idea di “meritare” qualcosa, di rivendicare diritti anche verso Dio. Questa madre sofferente invece si pone nell’atteggiamento più saggio per poter essere ascoltata, esaudita, salvata. Si abbassa fino a farsi paragonare ad un cagnolino. Sembra eccessivo! Eppure a volte abbiamo bisogno di scendere tanto in basso, “sotto alla tavola”, per poterci spogliare delle nostre pretese e gridare fino alla bontà di Dio. E Lui, che sempre ascolta il grido del povero, non tarda ad esaudire un desiderio purificato e sincero.
La madre disse: “Signore aiutami!” … e “sua figlia fu guarita”. Guarisci anche noi, Signore, e rendici capaci di generare una vita buona, redenta dal tuo amore.
Dalle Ammonizioni [FF 169]
[…] Quanto l’uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più. Guai a quel religioso, che è posto dagli altri in alto e per sua volontà non vuol discendere. E beato quel servo, che non viene posto in alto di sua volontà e sempre desidera mettersi sotto i piedi degli altri.
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