Il miracolo del perdono
Giovedì XIII Settimana del Tempo Ordinario
Gen 22,1-19 Sal 114 Mt 9,1-8
Siamo al cuore del racconto dei miracoli e del Vangelo di Matteo.
I miracoli dicono come Dio ci rende persone nuove, persone che possono avere fiducia in Lui e che sanno servire.
Questo è l’unico miracolo di cui Gesù dice espressamente il motivo: “perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare”. Quindi il senso di ogni miracolo è il perdono, l’uscita dal peccato, l’uscita da tutto ciò che blocca la nostra vita.
Il paralitico è uno che non può muoversi, ma l’uomo, essendo mosso dal desiderio, non può non camminare verso una meta.
Il paralitico, perciò, rappresenta tutti noi quando vogliamo camminare ma non riusciamo. Abbiamo bisogno del Signore e della fede dei fratelli e delle sorelle che ci portino da Lui per guarire, prendere con noi tutta la nostra vita, muoverci ed essere liberi di amare. Sta a noi, poi, dire il nostro eccomi!
Signore Gesù, grazie perché ci dici di avere coraggio, di metterci il cuore! Donaci la Grazia di saperci donare.
Dalla lettera di S. Chiara e Ermetrude di Bruges [FF 2913-2914]
Ho appreso, sorella carissima, che, con l’aiuto della grazia del Signore, sei fuggita dal fango di questo mondo; ne provo grande allegrezza e mi congratulo con te; e ancor più grande è la mia gioia perché so che tu e le tue figlie con coraggio camminate nella via della virtù. Rimani, dunque, o carissima, fedele fino alla morte a Colui, al quale ti sei legata per sempre. E certamente sarai da Lui coronata con la corona della vita. Il tempo della fatica quaggiù è breve, ma la ricompensa è eterna.
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