Uniti in un solo amore
Sabato IV Settimana di Pasqua
At 13,44-52 Sal 97 Gv 14,7-14
Nelle parole di Gesù, nella sua umanità, i discepoli hanno potuto conoscere il Padre, vederlo e toccare con mano il suo amore.
Questo accade perché c’è una perfetta comunione e unità tra le parole e le opere di Gesù e quelle del Padre. Gesù è il Figlio di Dio, viene nel mondo non per sé stesso, ma per portare le parole e le azioni udite e viste dal Padre suo, e annunciarci il suo eterno amore.
Il Signore Gesù dice che, chi crederà in Lui, «compirà opere più grandi» delle sue. Non vuol dire che attuerà segni più maestosi, più potenti o più efficaci. Piuttosto questa espressione ci fa comprendere che l’agire dei discepoli, così come il nostro agire, non è un’iniziativa personale ed autonoma, ma il frutto della nostra personale relazione con il Signore Gesù, della nostra totale consegna a Cristo.
Signore Gesù, resta con noi, prosegui la tua azione nel mondo attraverso di noi.
Dalle Ammonizioni [FF 154]
Anche se tu (…) operassi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e nulla ti appartiene, e in esse non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.
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