Come un vento pieno di rugiada
Mercoledì V Settimana Tempo di Quaresima
Dn 3,14-20.46-50.91-92.95 Dn 3,52-56 Gv 8,31-42
L’episodio dei tre giovani che rimangono indenni tra le fiamme della fornace (cfr. Dn 3,14), nella prima lettura, sembra rappresentare bene le parole di Gesù: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. I tre giovani avrebbero potuto cedere alle lusinghe del re e salvare la propria vita. Ma non possono rinnegare la loro fede. Come anche il profeta Geremia che, dopo aver provato a ignorare la verità, si diceva: «Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!». Ma poi scopre la forza dell’amore di Dio: “Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” (Ger 20,9). Rimanere nella Parola del Signore e affidarsi a Lui, ci permette di sperimentare sollievo e forza. La verità che ci fa liberi è un vento pieno di rugiada, che dà ristoro e ci protegge dal male. Ma è anche un fuoco ardente e incontenibile chiuso nelle ossa, una forza inaspettata che diventa annuncio gioioso per altri.
Signore Gesù, facci liberi, e saremo liberi davvero!
Dalle Leggenda dei tre Compagni [FF 1418]
Francesco non si lasciò smuovere né dalle parole, né dalle catene, né dalle percosse. Sopportava tutto con pazienza, diventando anzi più agile e forte nel seguire il suo ideale (…) Si muoveva con più libertà, dopo essere stato allenato dalle tentazioni dei demoni e ammaestrato dalle avversità; le malversazioni lo avevano reso più sicuro, più libero, più magnanimo.
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