Cercare guarigione nel posto giusto
Martedì IV Settimana di Quaresima
Ez 47,1-9.12 Sal 45 Gv 5,1-16
In occasione di una festa dei giudei, Gesù va a Gerusalemme. Vicino al tempio, a causa del sacrificio degli animali, c’erano diverse cisterne, che raccoglievano l’acqua della pioggia. Lì vicino, a causa dell’abbondanza dell’acqua, c’erano terme pubbliche, dove si radunavano i malati in attesa di aiuto o di guarigione. Dicevano che un angelo agitava le acque della piscina e il primo che riusciva ad entrarvi dopo l’agitazione dell’angelo sarebbe guarito. Cioè i malati erano attratti da false speranze e rimanevano in-fermi, come rassegnati alla loro situazione, senza prendersi responsabilità. Forse per questo Gesù è così diretto con quest’uomo paralitico: alzati e prendi la tua barella. Certamente lo ama, ma non lo solleva, non lo accarezza, non lo prende per mano come fa in altre guarigioni. Il re degli angeli lo educa e gli dice: “Cammina, non peccare più…”: cercare Gesù e la sua parola e cercare attivamente il bene sono luoghi di vera guarigione.
Signore, tu sei per noi rifugio e forza.
Dalla Lettera a tutti i chierici [FF 209]
[…] “l’uomo carnale non comprende le cose di Dio”. Non dovremmo sentirci mossi a pietà per tutto questo, dal momento che lo stesso pio Signore si consegna nelle nostre mani e noi l’abbiamo a nostra disposizione e ce ne comunichiamo ogni giorno? Ignoriamo forse che dobbiamo venire nelle sue mani?
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.