In virtù della fede
Sabato IV Settimana Tempo di Quaresima
Ger 11,18-20 Sal 7 Gv 7,40-53
Oggi la Parola ci sollecita sul tema della fede e la volontà ferma di aderirvi. È interessante osservare come le parole di Gesù suscitino reazioni molto diverse, secondo le disposizioni interiori e la volontà di coloro che lo ascoltano. “C’è luce sovrabbondante per chi vuol vedere, e ombra sufficiente per chi vuole rimanere nell’errore”. Spesso rimane nel buio della fede chi è accecato dalla presunzione di sapere già tutto. La disponibilità ad andare avanti, a mettersi sinceramente in gioco con il Signore, a procedere verso passaggi nuovi, rendono sempre più ferma e profonda la nostra fede. C’è bisogno anche di conoscenza, di studio, di riflessione per alimentare la fede. Ma poi c’è bisogno di far scendere ciò che si comprende, nella vita concreta e nel cuore. È necessario sbloccare la volontà. La fede è infine soprattutto un dono di Dio: imploriamolo giorno per giorno nella preghiera.
Credo, Signore, aiutami nella mia incredulità.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 702]
Ad un certo momento della sua vita, il Padre subì una violentissima tentazione di spirito, sicuramente a vantaggio della sua corona. Per questo, era angustiato e pieno di sofferenza, mortificava e macerava il corpo, pregava e piangeva nel modo più penoso. Questa lotta durò più anni. Un giorno, mentre pregava in Santa Maria della Porziuncola, udì in spirito una voce: “Francesco, se avrai fede quanto un granello di senapa, dirai al monte che si sposti ed esso si muoverà “.
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