Dito della mano di Dio
Giovedì III Settimana di Quaresima
Ger 7,23-28 Sal 94 Lc 11,14-23
Così viene chiamata la forza del Signore che è lo Spirito Santo e che incide la Parola nel nostro cuore. Per capire meglio questa immagine è utile guardare al particolare della creazione dell’uomo nel giudizio universale di Michelangelo. Il dito di Dio dà vita ad Adamo che, pian piano, si alza prendendo vita! Già nell’Antico Testamento, perciò, questa espressione indica la cura attenta, premurosa, e particolare che Dio ha verso le creature da lui plasmate: la Sua potenza dà la vita e la mantiene.
Inoltre, il dito Dio, salva il popolo ebreo schiavo in Egitto (cfr. Es 8,15) ed è anche strumento di giustizia (cfr. Dn 5,5). Nel Nuovo testamento, è identificato con Gesù che dona salvezza vincendo il male e i demoni (cfr. Lc 11,20). Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra quando perdonò la donna adultera perché con il suo silenzio, e poi con la sua parola, la salva (cfr. Gv 8,3).
Nel brano di oggi Gesù scaccia il male proprio con il dito di Dio e ci dice che così giunge a noi il Suo Regno dove troviamo la nostra dignità di figli e la vita piena. Lo Spirito ci restituisce la capacità di relazione profonda con Lui tanto da poterlo chiamare Abbà e ci permette di rimanere con e in Gesù, per non disperdere, per raccogliere frutti di vita buona ed esse nella beatitudine.
Donaci Signore di saper custodire la Tua Parola e il Tuo Spirito.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 750]
In ogni opera loda l’Artefice; tutto ciò che trova nelle creature lo riferisce al Creatore. Esulta di gioia in tutte le opere delle mani del Signore, e attraverso questa visione letificante intuisce la causa e la ragione che le vivifica.
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