Discorsi aperti
Giovedì della VI Settimana del Tempo Ordinario
Gen 9,1-13 Sal 101 Mc 8,27-33
Pensate da uomini e non da Dio, ci dice oggi Gesù. A volte ci illudiamo di migliorare senza cambiare, di riuscire a crescere senza fatica. Forse anche per questo Gesù parla apertamente, vuole renderci autentici nell’alleanza con Dio. È il cammino che ha fatto con Pietro: riesce ad accogliere la novità che cambia la sua vita, riconosce che Gesù è il Cristo. È una consapevolezza nuova, che segnerà un’apertura nella sua vita. Eppure, nell’immediato, ha l’ardire confidente di rimproverare Gesù e di dirgli cosa deve fare: a partire non dalla nuova consapevolezza, piuttosto dai suoi schemi di sempre. Chiude la novità negli schemi conosciuti e la ingabbia. Invece, quando Dio si rivela nella nostra vita, c’è da abbandonare qualcosa: il nuovo cucito sul vecchio strappa… Voler tenere tutto significa rischiare di costruire un magazzino fatto di tante piccole “mie” cose, di pensieri personali, di tante scelte che si ingarbugliano fra loro… La vita spirituale spesso soffre per questo: quando non abbiamo il coraggio di affrontare la novità con occhi e scelte nuove, non cambia nulla, o meglio, tutto diviene più complicato.
Signore Gesù, donaci di aprire con te discorsi nuovi e di saper abbandonare ciò che ne impedisce la fecondità.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 216]
Inclinate l’orecchio del vostro cuore e obbedite alla voce del Figlio di Dio. Custodite nella profondità del vostro cuore i suoi precetti e adempite perfettamente i suoi consigli. Lodatelo poiché è buono ed esaltatelo nelle opere vostre, poiché per questo vi mandò per il mondo intero, affinché rendiate testimonianza alla voce di lui con la parola e con le opere e facciate conoscere a tutti che non c’è nessuno Onnipotente eccetto Lui.
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