Per tutti gli uomini, per tutto l’uomo
Sabato V Settimana del Tempo Ordinario
Gen 3,9-24 Sal 89 Mc 8,1-10
L’evangelista Marco – come Matteo – narra due differenti miracoli dei pani. Alcune differenze tra il primo e il secondo episodio permettono di cogliere delle luci importanti sulla missione di Gesù.
Innanzi tutto a partecipare non sono i Giudei ma i pagani, superamento di quel “non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini” che Gesù aveva detto alla donna siro fenicia. Poi siamo in un luogo deserto e la gente, anche riuscendo a partire, non avrebbe nessuna possibilità di procurarsi da mangiare. Infine, ciò che muove la compassione di Gesù non è l’essere come pecore senza pastore della folla, ma il suo bisogno concreto, materiale, di sfamarsi.
Il Signore Gesù è venuto a portare una salvezza concreta, tangibile, che abbraccia tutta l’umanità e tutto l’uomo, in tutta la sua persona, spirito, anima e corpo.
Ti rendiamo grazie Signore, perché ci vuoi bene, e ti prendi cura di noi. Donaci di abbandonarci, fiduciosi, nelle tue mani.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1080]
Alla Porziuncola vi era penuria di ogni cosa, ma, benché qualche volta vi convenisse una moltitudine di oltre cinquemila frati, non mancò mai l’aiuto della bontà divina, che procurava il sufficiente per tutti e a tutti concedeva salute del corpo e sovrabbondante gioia di spirito.
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