Liberi dal male
Lunedì IV Settimana del Tempo Ordinario
Eb 11,32-40 Sal 30 Mc 5,1-20
Il Vangelo di oggi ci mostra il dramma dell’uomo che vive senza Dio. Molti dettagli che Marco inserisce in questo episodio sottolineano la lontananza da Dio: il territorio pagano, l’uomo posseduto dai demoni, il nome “Legione” che richiama la dominazione romana; la presenza dei porci, animali impuri che secondo il Levitico non era permesso neanche allevare.
Gesù passa e porta la guarigione, ridona all’uomo indemoniato la sua dignità, scaccia i demoni e purifica la regione della presenza del male e da ogni impurità. Questo bene che Gesù dona interroga la nostra libertà, richiede la nostra collaborazione, il nostro desiderio di lasciarci guarire e liberare. Gli abitanti di quella regione non sono disposti a questo, così che, pur avendo visto la potenza di bene che c’è in Gesù “si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio”. Ma all’uomo che lo accoglie, e che si lascia guarire, Gesù dona in più la grazia di essere missionario, testimone della sua potenza e della sua misericordia.
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza.
Dalla Regola non bollata [FF 59]
E guardiamoci bene dalla malizia e dall’astuzia di Satana, il quale vuole che l’uomo non abbia la sua mente e il cuore rivolti a Dio; e, circuendo il cuore dell’uomo con il pretesto di una ricompensa o di un aiuto, mira a togliere e a soffocare la parola e i precetti del Signore dalla memoria, e vuole, attraverso gli affari e le preoccupazioni di questo mondo, accecare il cuore dell’uomo e abitarvi.
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