In compagnia della Parola
Mercoledì III Settimana del Tempo Ordinario
Eb 10,1-10 Sal 39 Mc 3,31-35
Santa Giacinta Marescotti, Vergine
La Parola è come un seme che può cadere sulla strada, dove non c’è vita. Oppure può cadere sui sassi, dove la vita non è sufficiente. O tra i rovi, dove la vita è troppa, ma disordinata e soffocante. Così il seme in noi rimane senza frutto. Non sempre riusciamo a capire le parole del Signore: “non capite questa parabola?”. Ma non desistiamo dal cercare. Il terreno buono è la relazione d’amore con il Signore Gesù. Dove l’intelligenza non arriva, arriverà l’amore. Possiamo rimanere in compagnia della Parola, anche quando non riusciamo a comprenderla subito, con chiarezza. Se una parola, un’espressione, ci tocca il cuore, è perché a volte il Signore, con quella parola, sta dicendo qualcosa in più alla nostra vita. Non lasciamola andare. Non rinunciamo a gustarla, a ripeterla, a richiamarla spesso alla memoria. Presto ci sarà donata una luce che ci consentirà di viverla e portare frutto.
“Tutto il nostro essere è coinvolto nell’accogliere la Parola: il corpo, perché la bocca la pronuncia, l’intelligenza, che ne comprende il senso, la volontà, che desidera metterla in pratica” (Jean Leclerq)
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 180]
Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore. E perciò, considerando che non posso visitare personalmente i singoli, a causa della malattia e debolezza del mio corpo, mi sono proposto di riferire a voi, mediante la presente lettera e messaggio, le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita.
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