A viso scoperto, gridiamo “Padre!”
Mercoledì II Settimana del Tempo Ordinario
Eb 7,1-3.15-17 Sal 109 Mc 3,1-6
I farisei sono chiusi, bloccati dentro la legge: non riescono provare compassione per un fratello che soffre. E, soprattutto, non vogliono riconoscere in Gesù il Figlio di Dio. La durezza del cuore è un tema tipico dell’evangelista Marco. Ma anche San Paolo ne parla più volte: in un passo dice che, quando l’uomo è accecato dalla legge, sul suo cuore è come se ci fosse un velo che copre la verità. “Ma quando vi sarà la conversione al Signore Gesù” dice Paolo, “il velo sarà tolto!” (cfr. 2Cor 3,14-16). Anche Papa Francesco ci esorta così: “Solo lo Spirito santo ti dona la libertà dei figli di Dio, solo Lui ti muove il cuore perché tu possa gridare Padre! Lo Spirito” afferma il Papa, ”è l’unico capace di rompere la durezza del cuore e trasformarlo in un cuore docile, docile al Signore”. Invochiamo spesso lo Spirito santo, perché spezzi le durezze che bloccano il cuore e ci faccia vivere da fratelli, capaci di gridare “Padre!”
“E noi tutti a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, secondo l’azione dello Spirito”. (2Cor 3,18)
Dalla Lettera a tutto l’Ordine
Ascoltate, miei signori, figli e fratelli, e prestate orecchio alle mie parole. Inclinate l’orecchio del vostro cuore e obbedite alla voce del Figlio di Dio. Custodite nella profondità del vostro cuore i suoi precetti e adempite perfettamente i suoi consigli.
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