“I servigi dell’umiltà e dell’umanità”
Sabato I Settima del Tempo Ordinario
Eb 4,12-1 Sal 18 Mc 2,13-17
“Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”.
Al tempo di Gesù, e in parte anche per noi oggi, mangiare insieme a qualcuno ha un significato profondo. Gesù, sedendosi a tavola con Levi e i suoi amici, mostra di voler intessere con loro relazioni profonde, di vera conoscenza e di accoglienza, riconoscendo davanti a tutti che anche loro sono uomini degni della Sua attenzione. Mangiare con i pubblicani e i peccatori significa anche non rispettare le regole di purità, che era ciò che distingueva il popolo eletto dai pagani. Davanti allo sconcerto che questo comportamento suscita, Gesù si rifà all’immagine del medico, che viene per i malati e non per i sani. Un medico che vuole entrare in stretto contatto con i suoi malati, che li va a cercare e sta in mezzo a loro senza paura di sporcarsi le mani, perché guardando Lui, l’unico vero “sano” riscoprano la bellezza di vivere liberi dalla malattia del male e del peccato.
Le tue parole Signore sono spirito e vita.
Dal Testamento di San Francesco [FF 1036]
Mentre prima aborriva non solo la compagnia dei lebbrosi, ma perfino il vederli da lontano, ora, a motivo di Cristo crocifisso che, secondo le parole del profeta, ha assunto l’aspetto spregevole di un lebbroso, nell’intento di raggiungere il pieno disprezzo di sé stesso, offriva ai lebbrosi i servigi dell’umiltà e dell’umanità insieme con i benefici della pietà.
Visitava spesso le loro case; elargiva loro generosamente l’elemosina e con grande compassione ed affetto baciava loro le mani e il volto.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.