Pienezza di un incontro
Giovedì 3 gennaio, Ottava di Natale
1Gv 3,7-10 Sal 97 Gv 1,35-42
Una proclamazione “Ecco l’Agnello di Dio”, una domanda “Cosa cercate?”, un desiderio espresso “Dove abiti?”, l’ascolto della risposta “Venite e vedrete”, un atto di fede “Andarono dunque”, il desiderio che si realizza “E videro e rimasero (dimorarono)”… Bellissimo il cammino descritto nel Vangelo, simbolo dei passaggi della vita di ogni persona chiamata dal Signore, che per questi uomini si compie con sollecitudine. Il gusto che si assapora è stare con Gesù. Il fine indica l’inizio della vita con Lui, stare, dimorare con Lui per conoscerlo, amarlo e servirlo, ed è vita piena! Il movimento fiducioso dei futuri apostoli è la chiave per il discernimento. Non possiamo pensare di conoscere il Signore e capire la strada per noi se non ci spogliamo di noi stessi per lasciarci provocare dalla domanda di senso e per muoverci con fede e volontà. Diventeremo così anche missionari: se conosciamo Gesù, possiamo invitare gli altri all’incontro personale con Lui.
Ti chiediamo Signore di crescere nella povertà per ascoltare con verità noi stessi e avere fiducia in Te!
Da Sacrum Commercium [FF 1961]
A buon diritto il regno dei cieli appartiene a coloro che di propria volontà, con intenzione pura e per desiderio dei beni eterni, rinunciano del tutto a possedere beni terreni. È necessario che viva di cose celesti chi non si cura delle terrene, che degusti felice nel presente esilio le dolci briciole che cadono dalla mensa degli angeli santi chi considera come sterco ogni cosa e rinuncia a tutti i beni del mondo, meritano così di gustare quanto è dolce e soave il Signore. Questa è la vera investitura del regno dei cieli, è sicurezza di eredità eterna nel regno e quasi un pregustare santamente la felicità futura.
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