Lc 10,21-24

La gioia vera avviene in un “istante” preciso

La gioia vera avviene in un “istante” preciso

Martedì I Settimana di Avvento
Is 11,1-10   Sal 71   Lc 10,21-24

In quella stessa ora, in quello stesso istante: così comincia il brano del vangelo che meditiamo oggi. È l’ora del ritorno dei discepoli dalla missione che, pieni di gioia, raccontano al loro Maestro le opere compiute nel suo nome e grazie alla sua potenza. Gesù risponde loro rimandando tutto al dialogo con il Padre: prima ricordando ai discepoli che possono gioire perché la loro vita è nelle mani del Padre che li attende e, poi, esultando di gioia nello Spirito Santo e dichiarando il suo amore per il Padre che ama i piccoli.
Gesù, quindi, vero piccolo come dice anche Isaia, esulta: è un termine esclusivo della bibbia e abbondante nel vangelo di Luca. Il sostantivo o il verbo appare tre volte nel primo capitolo del suo vangelo: “Avrai gioia ed esultanza…” (v. 14), dice l’angelo Gabriele a Zaccaria. “Il bambino ha esultato di gioia” (v. 44), dichiara Elisabetta a Maria. “E il mio spirito esulta in Dio…” (v. 47), canta Maria. È chiarissimo che l’esultanza è motivata dal riconoscimento che lo sguardo del Padre si posa sui piccoli e con loro, se vogliono, compie meraviglie. Si posa certo anche sui grandi, sui potenti e sui ricchi… ma perché diventino piccoli, servi e poveri.  Questo ci fa riflettere e ci invita a riconoscere in questa giornata le “ore” o gli “istanti” in cui ci lasciamo fare piccoli dal Signore Gesù e gioiamo nello Spirito per noi e per i nostri fratelli.

Donaci, o Padre, di riferire ogni cosa della nostra vita a te e di accogliere e benedire la nostra piccolezza per affidarci al tuo figlio Gesù che non la teme, ma le dà senso e la orienta a te.

 

Dalla Lettera ai fedeli  [FF 199-200]
Dobbiamo essere semplici, umili e puri. (…) Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio. E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli ne farà sua abitazione e dimora.

 

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio