Amore e vigilanza
Venerdì XXXII Settimana del Tempo Ordinario
2Gv 1,3-9 Sal 118 Lc 17,26-37
Le parole di San Giovanni ci invitano all’amore e alla vigilanza, atteggiamenti necessari per accogliere la presenza e la venuta del Signore. Non possiamo vivere senza un fine. La preghiera, il discernimento e la volontà, ci illuminano per raggiungerlo. Ci aiutano a conservare man mano, con pazienza, i risultati raggiunti, come ci insegna anche Santa Chiara. È importante essere vigilanti per non cadere nel torpore, pur mangiando, bevendo, comprando, vendendo, piantando, costruendo. Insomma, il Signore ci vuole attivi, ci vuole dentro la nostra storia, senza egoismo e senza avidità.
Viene chiesto di donarci, di perdere la vita confidando nella nostra onestà e nella semplice partecipazione. Ma soprattutto siamo invitati a donarci nella Sua presenza e ricompensa d’Amore.
Nel corso della nostra vita di fede, avvicinandoci ai tempi futuri, la nostra coscienza dovrebbe comprendere sempre più la situazione reale in cui ci troviamo e del come seguiamo Gesù. Guardando a Noè e a Lot, uomini giusti, capiamo che possiamo metterci liberamente dalla parte di Dio, di ascoltare e discernere la Sua voce, la Sua presenza nella quotidianità.
Signore Gesù, donaci di saper vivere alla luce dei tuoi insegnamenti.
Dalla Seconda Lettera ad Agnese di Praga [FF 2875]
Memore del tuo proposito, come un’altra Rachele, tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene; non arrestarti; ma anzi, con corso veloce e passo leggero, con piede sicuro, che neppure alla polvere permette di ritardarne l’andare, avanza confidente e lieta nella via della beatitudine che ti sei assicurata.
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