Quale padrone?
Sabato XXXI Settimana del Tempo Ordinario
Fil 4,10-19 Sal 112 Lc 16,9-15
La questione fondamentale al centro del Vangelo di oggi è: in chi scelgo di credere? Gesù più volte si pronuncia contro la ricchezza materiale, in quanto essa può facilmente ingannare. Noi uomini siamo creature, fragili per costituzione, e il nostro bisogno di sicurezza può facilmente portarci a credere che le sicurezze materiali siano la cosa più importante. Non dobbiamo pensare che queste parole riguardino solo coloro che hanno molte ricchezze. Gesù parla infatti della fedeltà nel poco, e possiamo sperimentare che è proprio nel poco che possiamo ingannarci. A chi non è mai capitato di dire o di condividere, con una certa convinzione, il detto “quando c’è la salute c’è tutto”? Al di là della saggezza popolare che c’è dietro questo modo di dire, esso ci insegna che è molto facile anteporre qualsiasi ricchezza (salute, sicurezza economica, serenità nei rapporti, tranquillità di vita,…) all’unica vera ricchezza, che il Signore ha preparato per noi: la comunione di vita con Lui, il vivere con Lui, per Lui e in Lui. Lasciamoci interrogare e scomodare allora da questa Parola che oggi ci invita a chiederci: quale padrone sto servendo?
Signore, donaci un cuore povero, libero e lieto di confidare solo in Te.
Dalle Lettere di Santa Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2864]
O beata povertà, che procura ricchezze eterne a chi l’ama e l’abbraccia! O santa povertà: a quanti la possiedono e la desiderano è promesso da Dio il regno dei cieli ed è senza dubbio concessa gloria eterna e vita beata!
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