Amore e unità
Lunedì XXXI Settimana del Tempo Ordinario
Sap 3,1-9 Sal 22 Gv 6,37-40
Commemorazione di Tutti i Defunti dell’Ordine Serafico
Il tempo presente non è per noi solo una parentesi in attesa della vita eterna, ne è invece un’anticipazione.
Il Padre desidera che noi abbiamo la sua stessa vita. In obbedienza a questa volontà, Gesù, il Figlio di Dio, si è incarnato, si è fatto nostro servo, e ha donato la sua vita per noi. La fede, che riceviamo in dono, ci fa credere in Gesù e ci fa vivere già ora la vita eterna, la vita divina. Essa poi giungerà a compimento nella resurrezione dell’ultimo giorno. È in questa comunione personale di ciascuno di noi e con il Figlio che abbiamo la vita eterna. Ed è questo stesso amore e questa unità che fondano il legame vivo e presente fra noi e i nostri cari defunti. Ecco perché, in particolare in questi giorni, siamo invitati a pregare per i nostri cari: preghiamo da vivi per i vivi, e chiediamo anche a loro di intercedere per noi, perché tutti possiamo godere in pienezza della vita in Dio.
Signore, tu sei nostra luce e nostra salvezza.
Dalla Compilazione di Assisi [FF 1547]
Un giorno un frate gli disse: «Padre, la tua vita e condotta è stata ed è luce e specchio non solo per i tuoi frati, ma per la Chiesa universale di Dio: e così sarà anche la tua morte. Certo, ai tuoi frati e a moltissime altre persone la tua scomparsa provocherà indicibile dolore e tristezza; ma per te sarà immensa consolazione e gioia infinita. Infatti […] dalla morte fisica passerai alla vita eterna, dove vedrai faccia a faccia per sempre il Signore Dio tuo, che in questo mondo hai contemplato con tanto fervore, desiderio e amore».
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