Pro-vocati e illuminati
Mercoledì XXVIII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 5,18-25 Sal 1 Lc 11,42-46
Sant’Ignazio di Antiochia
Gesù non risparmia ai farisei un severo rimprovero. È urgente un cambiamento, una conversione del cuore, atteggiamenti di purezza interiore e trasparenza, di gratuità e carità sincera. La purità solo formale ed esteriore non serve a niente e a nessuno. Un dottore della Legge interviene sdegnato: si sente offeso dalle parole di Gesù, il suo orgoglio è ferito davanti a tutti. “…Tu offendi anche noi!”. Ma Gesù non desiste, anzi, sembra rincarare la dose! È troppo importante che gli uomini vedano con chiarezza la bruttezza del male e lo splendore della verità.
Non spaventiamoci quando le parole del Vangelo ci sfidano un po’ di più, quando ci toccano nel profondo o forse provocano il nostro orgoglio: non permettiamo a questo di porre resistenze. Ma, con umiltà e mitezza, lasciamoci toccare e lavorare dal Signore. Lasciamoci guarire e liberare, finalmente, mettendoci davanti a Lui in verità. Forse è l’occasione per un cambiamento buono, una purificazione necessaria. Il Signore Gesù ci parla, ci esorta, anche con forza. Ma sempre e solo per infinito amore, per la tenerissima e profonda volontà di bene che ha per ciascuno di noi.
Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
Dalle Ammonizioni [FF 163]
Ci sono molti che, applicandosi insistentemente a preghiere e occupazioni, fanno molte astinenze e mortificazioni corporali, ma per una sola parola che sembri ingiuria verso la loro persona, o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizzati, tosto si irritano. Questi non sono poveri in spirito, poiché chi è veramente povero in spirito odia sé stesso e ama quelli che lo percuotono nella guancia.
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