Voce debole o voce potente?
Mercoledì XXI Settimana del Tempo Ordinario
Ger 1, 17-19 Sal 70 Mc 6, 17-29
Martirio di San Giovanni Battista, Memoria
Ecco il giorno propizio, una festa di compleanno che dovrebbe celebrare la vita. E invece finisce col celebrare la morte. Gli invitati sono persone potenti, il cui sguardo è troppo importante per il re Erode. Quest’uomo debole non sceglie il male in modo deliberato, ma è come se rimanesse sempre in sospeso con Dio. Sa bene che Giovanni è un profeta giusto e santo, eppure questo non basta a fermare la danza. Lo ascolta volentieri, ma dentro di lui questa voce è troppo esile per portarlo a dire ‘no’ al peccato. Infine si fa molto triste alla richiesta della sua morte, ma non abbastanza da opporvisi. Passando da una debolezza all’altra, da un’ambiguità all’altra, quasi senza accorgersi, il male lo afferra come una danza vorticosa, fino a trascinarlo nella morte. Quando diamo consenso all’orgoglio, agli interessi egoistici, alle connivenze sbagliate, accade che la voce del Signore Gesù, anche se ci attrae e ci sembra giusta e santa, in fondo dentro di noi risuona troppo debolmente da poter respingere il male che ci assale. Facciamo in modo che Gesù sia dentro di noi come Colui che è il più potente e che viene in Spirito santo e fuoco (3,11), dice il Battista. Facciamo in modo che la sua Parola sovrasti ogni altra parola e guidi davvero ogni nostro passo.
Con la tua potenza, Signore nostro, rendici vigilanti e profondamente radicati nella tua Parola.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 583]
Al di sopra della festa di ogni altro santo, riteneva solennissima quella di Giovanni Battista, il cui nome insigne gli aveva impresso nell’animo un segno di arcana potenza.
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