Credi e non dubitare
Venerdì XVII Settimana Tempo Ordinario
Ger 26,1-9 Sal 68 Mt 13,54-58
L’ammirazione che esterniamo verso qualcuno non è sempre segno di un sentimento buono. Può accadere che dietro questa si possa nascondere un po’ di competizione o addirittura invidia. La fama che accompagnava Gesù spinge tutti ad ascoltarlo. Gesù si attribuisce il titolo messianico e, nella sinagoga, fedeli e rabbini lo ammirano per i suoi insegnamenti e si fanno tante domande sulla sua sapienza, sulla sua origine. Queste domande, però, non permettono loro di cogliere la novità della sua azione liberatrice, lasciandoli increduli e nello scandalo. Essi inciampano, non vanno oltre, non riescono a cogliere la profondità e il legame tra gli insegnamenti e le azioni di Gesù, e la promessa, la profezia contenuta nella Scrittura. E così, il Signore, non potrà compiere prodigi …
Ancora una volta questo Vangelo ci insegna che la fede è l’atto fondamentale per poter godere dei benefici della Grazia! Al di là della nostra capacità di saper accogliere la novità che il Signore porta nella nostra vita, possa crescere in noi il desiderio di rivolgergli domande buone, che abbiano in sé il desiderio di conoscerlo e amarlo.
Signore Gesù, spesso siamo come gli abitanti di Nazareth. Donaci una coscienza retta per capire quando, per presunzione, non vogliamo accogliere il dono della tua presenza attraverso i fratelli e le sorelle che ci parlano di Te!
Dalla Regola bollata [FF 103]
Ammonisco, poi, ed esorto nel Signore Gesù Cristo, che si guardino i frati da ogni superbia, vana gloria, invidia, avarizia, cure o preoccupazioni di questo mondo, dalla detrazione e dalla mormorazione.
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