Terreno benedetto
Venerdì XVI Settimana Tempo Ordinario
Ger 3,14-17 Ger 31,10-13 Mt 13,18-23
Il mezzo e il simbolo della vita che ci fa comprendere se portiamo frutto è il terreno, ciò che noi calpestiamo, ciò su cui noi posiamo i nostri piedi! Quanto è importante poggiare bene i piedi, avere stabilità! Ecco, il Signore getta il seme della Parola in un terreno che è benedetto; vuol farci capire che il suolo che calpestiamo ci fa camminare, che in quel pezzo di cammino può spuntare o meno un frutto. Le scelte che facciamo hanno uno stile e in quello stile viene gettato e accolto il seme della Parola, portando più o meno frutto. Il cristiano non può scindere la Parola dalla vita! Sappiamo bene come ognuno di noi non è mai totalmente nella pienezza. Il proprio terreno infatti si trova ad essere come quelli della parabola. Il Signore ci vuole far fare memoria delle volte in cui la nostra poca costanza e la nostra poca fedeltà ci hanno impedito di ascoltare; e abbiamo perso così il dono di una intuizione, la possibilità di essere segno fecondo. Ma un ascolto attento produce molto frutto nella gioia! La fedeltà del Signore ci salva. Certo, spesso ci fermiamo nella nostra caducità, sbagliamo. Ma possiamo anche ravvederci, chiedere perdono, cambiare passo e sguardo… Questa è la bellezza dell’essere umani, poter decidere di ascoltare davvero e convertire la nostra umanità! Ritorniamo perciò al Signore con tutto noi stessi. Lui ci raduna e ci dona la Sua Parola per camminare sulle sue vie!
Grazie Signore, perché la Tua Parola è guida alla nostra vita!
Dalla Regola non bollata [FF 58]
Guardiamoci bene dall’essere la terra lungo la strada, o la terra sassosa, o quella invasa dalle spine secondo quanto dice il Signore nel Vangelo.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.