Sabato, bellezza e misericordia
Venerdì XV Settimana Tempo Ordinario
Is 38,1-6.21-22.7-8 Is 38,10-12.16 Mt 12,1-8
“Misericordia io voglio e non sacrifici”. Gesù desidera che le persone si concentrino sull’amare il prossimo per superare il legalismo della legge. Il giorno di sabato è proprio questo, non un semplice precetto da rispettare con rigidità, ma il segno della bellezza che il buon Dio ha contemplato dopo aver creato il mondo con il suo Amore! Eppure, dal riposo contemplativo si è passati al legalismo, passaggio che restringe il campo di azione della misericordia! Questo passaggio lo ha compiuto l’umanità, forse troppo preoccupata di controllare e di porre l’attenzione sull’osservanza dei singoli precetti, più che di donare l’insegnamento di Dio, arrivando spesso a un legalismo esasperato. Invece, il cuore della legge, è la misericordia, caratteristica stessa di Dio.
Il temine ebraico misericordia richiama le viscere materne, indica l’accoglienza dell’amore di Dio per ogni creatura. Semplicemente, a questo è chiamato ogni credente: “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro che è nei cieli”, come è maternamente amorevole il Padre vostro che è nei cieli.
Signore Gesù, donami di “camminare davanti a te con fedeltà e con cuore integro”, per accogliere e donare la tua misericordia.
Dalle laudi e preghiere [FF 277]
Rapisca, ti prego, o Signore,
l’ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
perché io muoia per amore dell’amor tuo,
come tu ti sei degnato morire
per amore dell’amor mio.
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