Domenica 12 agosto 2018, XIXª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Giovanni 6,41-51
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Dalle Fonti
Leggenda minore II,III: FF 1341
In seguito alla chiamata di Dio, il numero dei frati era ormai salito a sei. Il loro pio padre e pastore, trovato un luogo solitario, in molta amarezza di cuore piangeva sulla sua vita di adolescente, trascorsa non senza colpa: mentre chiedeva perdono e grazie, per sé e per la prole, che in Cristo aveva generato, si sentì invadere da una singolare, esuberante letizia e si sentì garantire che tutte le colpe gli erano state rimesse pienamente: fino all’ultimo quadrante. Rapito, perciò, al di fuori di sé e totalmente assorbito in una luce vivificante, luminosamente vide gli avvenimenti futuri che riguardavano lui e i suoi frati, come egli stesso, in seguito, rivelò familiarmente a conforto del piccolo gregge, quando preannunciò che per la clemenza di Dio l’Ordine avrebbe progredito e si sarebbe ampliato. In pochi giorni alcuni altri si unirono a lui e raggiunsero il numero di dodici. Perciò il servitore del Signore stabilì di presentarsi alla Sede Apostolica con quell’adunata di uomini semplici, per chiedere con umiltà e insistenza alla stessa santissima Sede di confermare con la sua autorità plenaria la norma di vita che il Signore antecedentemente gli aveva mostrata e che egli aveva anche scritta con brevi parole.
Alla vita
La fede, una relazione vera con Cristo, non si può che trovare e formare nella Chiesa. Sappiamo bene che la Chiesa sbaglia, pecca, ma solo nella Chiesa c’è la presenza del Signore, c’è il dono dello Spirito Santo e sappiamo che il Padre e il Figlio non si slegheranno mai da essa. Francesco sa che il suo ordine può nascere solo rimanendo nella Chiesa, solo recandosi nella Sede Apostolica e che solo tramite essa verrà confermata la presenza dello Spirito nella sua opera. Ricordiamoci che, per quanto imperfetta, solo in essa troviamo il pane che ci permette di vivere l’eterno.
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