La vera ricompensa
Mercoledì XI Settimana del Tempo Ordinario
2Re 2,1.6-14 Sal 30 Mt 6,1-6.16-18
Dio agisce per comunicare se stesso, per farci partecipare della Sua pienezza, della sua gioia. L’immagine del Padre, che vede nel segreto, non è da intendere come quella di qualcuno pronto a giudicare, ma di Colui che da sempre, eternamente, vuole donare la ricompensa più grande: la comunione con Lui.
Questo è lo scopo di ogni agire di Dio: che noi partecipiamo della Sua vita! Da questo impariamo qual è lo scopo inscritto in noi, il motivo che dovrebbe animare – come una risposta – il nostro agire, le nostre “opere giuste”: il sapere di essere alla presenza di Dio, il desiderare di ricevere da Lui ciò che dà senso alla nostra vita. Ciò che deve muoverci è quindi l’amore di Dio, in un atteggiamento sincero da figli che desiderano più di ogni altra cosa stare con il Padre, e non hanno bisogno di ricompense vane, come l’essere lodati, visti o ritenuti giusti dalla gente.
Gesù ci rivela ancora una volta tutta la bontà di Dio: è “il Padre nostro, che vede nel segreto”, e lì è proteso per donarci il suo amore, non come qualcosa da meritare, ma come dono gratuito da accogliere.
Fa, o Padre, che possiamo credere sempre più profondamente nel tuo amore per noi.
Dalla Lettera a Ermentrude di Bruges [FF 2916-2917]
Prega e sii vigilante sempre. E l’opera che hai bene incominciato portala a compimento con decisione, e il ministero che hai assunto adempilo in santa povertà e sincera umiltà. Non aver paura, o figlia: Dio, fedele in tutte le sue parole e santo in tutte le sue opere, effonderà su di te e sulle tue figlie la sua benedizione, e sarà vostro aiuto e ottimo consolatore; egli è nostro redentore ed eterna ricompensa.
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