Sabato fra l’Ottava di Pasqua
At 4,13-21 Sal 117 Mc 16,9-15
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15)
Il finale del Vangelo di Marco mostra con semplicità la difficoltà dei discepoli a credere nella resurrezione. Da Maria ai due discepoli l’incredulità va crescendo, e solo Gesù in persona è capace di sviare ogni dubbio. Ma questa durezza sarà anche il sigillo di garanzia della testimonianza dei discepoli. Andando per il mondo, non potranno tacere quello che hanno visto e ascoltato, proprio per averlo toccato con mano. L’esperienza di quanto sia stato difficile credere, sarà per loro il punto di partenza per accogliere con mite fermezza l’incredulità del mondo. La loro fede resa salda dal Risorto permetterà loro di operare prodigi e così il loro stesso cambiamento sarà per molti segno evidente dell’opera di Dio in e attraverso di loro.
Dalla Leggenda dei tre compagni [FF 1440]
«Fratelli carissimi, […] Dio, nella sua misericordia, ci ha chiamati non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella di molti altri. Andiamo dunque per il mondo, esortando tutti, con l’esempio più che con le parole[…]. Non abbiate paura […]. Abbiate fiducia nel Signore, che ha vinto il mondo! Egli parla con il suo Spirito per mezzo di voi e in voi […].
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