Lunedì II Settimana di Pasqua

At 4,23-31   Sal 2   Gv 3,1-8

“Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio” (Col 3,1)

Molti capi e sacerdoti d’Israele oppongono un rifiuto deciso e ostile nei confronti di Gesù e della sua missione. Nicodemo, fariseo e maestro di Israele, prende le distanze da queste posizioni. Va da Gesù di notte: tante sono le interpretazioni date a questo particolare. Certo è che la sua ricerca è sincera, quella di chi – come leggiamo nei versetti successivi – fa la verità e si accosta alla luce (cfr. 20-21). La luce è Gesù. Quest’uomo, spinto dal desiderio di capire, pone domande,  intesse con il Signore un dialogo franco che si fa sempre più chiaro. Gesù si lascia sempre conoscere davanti alle domande sincere, ci aiuta a venire alla luce, cioè a rivivere, ricominciare con sapienza. Ci svela il segreto della vita dello Spirito: non una rinascita che replichi il passato, ma passaggi concreti, cambiamenti reali, che ci fanno pregustare gioie future.

 

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 632]
Francesco voleva un giorno recarsi a un eremo… ma poiché era assai debole, ottenne da un povero contadino di poter usare del suo asino. Si era d’estate e il campagnolo, che seguiva il santo… a un tratto si sentì venir meno riarso dalla sete. Si mise a gridare [che] senza il conforto di un po’ d’acqua sarebbe certamente morto. Il santo […] inginocchiato a terra alzò le mani al cielo e non cessò di pregare fino a quando si sentì esaudito.
«Su, in fretta – gridò al contadino –, là troverai acqua viva, che Cristo misericordioso ha fatto scaturire ora dalla roccia per dissetarti». Mirabile compiacenza di Dio, che si piega così facilmente ai suoi servi! L’uomo bevve l’acqua scaturita dalla roccia per merito di chi pregava […]. Quale meraviglia, se un uomo ripieno di Spirito Santo riunisce in sé le opere mirabili di tutti i giusti? Non è certo cosa straordinaria, se ripete azioni simili a quelle di altri santi chi ha il dono di essere unito a Cristo.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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