Lunedì della Settimana Santa
Is 42,1-7 Sal 26 Gv 12,1-11
“Lasciala fare” (Gv 12,7)
La settimana che porterà Gesù a vivere la sua Pasqua si apre così, con un gesto gratuito, vissuto nella casa degli amici a Betania, a pochi chilometri da Gerusalemme. Una casa dove si annuncia da una parte il duello fra vita e morte, con la presenza di Lazzaro e di Giuda, dall’altra si stringe lo sguardo sul cuore di ogni persona così capace di gesti profondamente umani e amorosi eppure mai pienamente libero dalla paura di perdere e dalla logica di potere che porta a sterili confronti. Il profumo dell’olio usato per cospargere i piedi di Gesù si espande per «tutta la casa», diventando così segno di una morte certa (con il nardo venivano unti i corpi per la sepoltura), ma anche di una grazia infinita che pervade l’intera nostra vita. Quel “lasciala fare” di Gesù pronunciato con mitezza, ma che annuncia ancora una volta la sua decisa volontà di dare la sua vita per noi, ci dice che questa grazia la si comprende solo nell’orizzonte dell’amore dove la ragionevolezza e la prudenza lasciano il posto all’eccesso di un dono intenzionale e gratuito.
Dalla Leggenda Maggiore di san Bonaventura (FF1138)
Cercava la salvezza delle anime con pietà appassionata, con zelo e fervida gelosia e, perciò, diceva che si sentiva riempire di profumi dolcissimi e, per così dire, cospargere di unguento prezioso, quando veniva a sapere che i suoi frati sparsi per il mondo, col profumo soave della loro santità, inducevano molti a tornare sulla retta via. All’udire simili notizie, esultava nello spirito e ricolmava di invidiabilissime benedizioni quei frati che, con la parola e con le opere, trascinavano i peccatori all’amore di Cristo.
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