Martedì II Settimana di Quaresima
Is 1,10.16-20 Sal 49 Mt 23,1-12
“voi siete tutti fratelli” (Mt 23,8)
Gesù nel vangelo di oggi ci dice chiaramente che l’ipocrisia, l’incoerenza, l’esibizionismo, la vanità sono pericoli nei quali “folle e discepoli” possono incorrere, ogni volta che la sua Parola viene “detta” piuttosto che davvero “ascoltata” cioè messa in pratica. Il “banco di prova” per verificarsi sono le relazioni: con il Signore e con i fratelli. Gesù sottolinea infatti che il modo di relazionarsi con gli altri è il “luogo” nel quale essere davvero figli di Dio. Le caratteristiche della fraternità che Lui insegna e pone come modello sono infatti come un calco della relazione che lega il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli,… uno solo è il Padre vostro, quello celeste…uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Dalla Vita Seconda di Tommaso da Celano [FF 777]
Fu suo desiderio costante e vigile premura mantenere tra i figli il vincolo dell’unità, in modo che vivessero concordi nel grembo di una sola madre quelli che erano stati attratti dallo stesso spirito e generati dallo stesso padre. Voleva che si fondessero maggiori e minori, che i dotti si legassero con affetto fraterno ai semplici, che i religiosi pur lontani tra loro si sentissero uniti dal cemento dell’amore.
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