Lunedì II Settimana di Quaresima
Dn 9,4b-10 Sal 79 Lc 6,36-38
“Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio” (Lc 6,38)
Nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia del 2016, papa Francesco diceva: “La misericordia nella Sacra Scrittura è la parola-chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile”. In tutta la sua vita e in modo compiuto sulla croce, Gesù offre se stesso fino alla fine (Gv 13,1), in un dono senza misura (Gv 3,34). La misura della misericordia del Padre, che Gesù ci rivela, è dunque una misura senza misura. A questa i discepoli sono chiamati a tendere. Come primo passo, evitando di giudicare e condannare, cioè evitando di precludere all’altro la possibilità di cambiare. E poi facendo il primo passo, offrendo ai fratelli quanto prima si è ricevuto in perdono e segni concreti di amore che provvede.
Dalla Lettera a un ministro [FF 235]
In questo voglio conoscere se tu ami il Signore e ami me servo suo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia mai alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto poteva peccare, il quale, dopo aver visto i tuoi occhi, se ne torni via senza il tuo perdono misericordioso, se egli lo chiede; e se non chiedesse misericordia, chiedi tu a lui se vuole misericordia. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attirarlo al Signore.
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