Venerdì, feria propria del 20 dicembre
Ecco, viene il Signore, Re della gloria (Sal 23)
“Non temere, hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30). Il vangelo è un invito ad aprirsi alla gioia. Se questa è la promessa certa di Dio, cosa possiamo fare noi per riceverla in pienezza? Imitare Maria: “Ecco la serva del Signore”. Questa è la sola coscienza che permette di comprendere quanto sia bella e gioiosa la vita. Alla gioia promessa ci apriamo quando intuiamo la grande dignità di vivere servendo Dio nei fratelli. Senza questa coscienza interiore la vita si complica. E sfugge anche il senso delle cose che ci capitano e la benedizione presente in esse, quella che il Padre vuole donarci nel nostro quotidiano vivere.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 743]
Francesco riteneva gran peccato non fare qualcosa di bene e giudicava un retrocedere il non progredire sempre. Mentre dimorava in una cella a Siena, una notte chiamò a sé i compagni che dormivano: «Ho invocato il Signore – spiegò loro – perché si degnasse di indicarmi quando sono suo servo e quando no: perché non vorrei essere altro che suo servo. E il Signore, nella sua immensa benevolenza e degnazione, mi ha risposto ora: “Riconosciti mio vero servo quando pensi, dici e agisci santamente”. Per questo vi ho chiamati, fratelli, perché voglio arrossire davanti a voi, se a volte avrò mancato in queste tre cose».
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