Parola accolta o screditata?
Martedì XXXII Settimana Tempo Ordinario
t 2,1-8.11-14 Sal 36 Lc 17,7-10
San Giosafat martire, memoria
Gesù loda la disponibilità del servo: un uomo semplice, che fa bene il suo dovere, fino in fondo e silenziosamente. La fede si misura dalla disponibilità a farsi dono, a fare bene la propria parte, con discrezione ed umiltà. Come si esprime oggi nel quotidiano la mia fede? La Parola che ascolto si traduce in gesti di servizio gratuito? O, come dice San Paolo, è screditata, cioè, smentita da pretese e lamentele?
Insegnami Signore a servire con gioia e nel silenzio, e la mia sola ricompensa sia il sapermi amato e custodito dal tuo sguardo di amore.
Dalle Ammonizioni [FF 156]
Dice l’Apostolo: «La lettera uccide, lo Spirito invece dà vita». Sono uccisi dalla lettera coloro che desiderano sapere unicamente le sole parole, per essere ritenuti più sapienti in mezzo agli altri e poter acquistare grandi ricchezze e darle ai parenti e agli amici. E sono uccisi dalla lettera quei religiosi che non vogliono seguire lo spirito della divina Scrittura, ma piuttosto bramano sapere le sole parole e spiegarle agli altri.
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