Non scherziamo col fuoco
Giovedì XXIX Settimana del Tempo Ordinario
Ef 3,14-21 Sal 33 Lc 12,49-53
Oggi nel vangelo Gesù parla di fuoco, elemento forte e affascinante. Crea un clima dolce quando illumina e scioglie il freddo. Ma è anche terribile, quando separa e distrugge. Accogliere quel fuoco che Gesù porta nel mondo, vuol dire vivere il vangelo in modo autentico, accettando senza compromessi le sue esigenze. Sia quando illumina, scalda e unisce, sia quando forgia e purifica. Il vangelo è un fuoco benefico e necessario anche quando non sembra.
“Custodiscimi o Dio come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi” (Sal 16).
Dalla Leggenda dei tre Compagni [FF 1419]
Disse Francesco: «Ascoltate tutti e comprendete. Finora ho chiamato Pietro di Bernardone padre mio. Ma dal momento che ho fatto proposito di servire Dio, gli rendo il denaro per il quale era irritato e tutti i vestiti avuti dalla sua sostanza, e d’ora in poi voglio dire: ‘‘Padre nostro, che sei nei cieli” e non “padre Pietro di Bernardone».
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