Pagliuzza inspessita
Venerdì, XXIII Settimana del Tempo Ordinario
1Cor 9,16-19.22-27 Sal 83 Lc 5, 39-42
San Giovanni Crisostomo, memoria
L’evangelista Luca ci invita a fermarci, a guardare a noi stessi, per renderci conto che spesso abbiamo difficoltà nelle relazioni, perché non vediamo, o perché abbiamo nell’occhio la trave. Questa è poi la pagliuzza inspessita: una piccola realtà, cioè, che è diventata il tutto, che ci impedisce di vedere oltre e altro. È come se ci ostinassimo a seguire una strada impossibile, che non vediamo. Così nelle relazioni, vogliamo stare con gli altri per strade impossibili, che non sono quelle vere. Infatti non vediamo l’altro nella sua realtà.
Signore, liberaci dalla falsa immagine di noi stessi e degli altri.
Da Specchio di perfezione [FF 1793]
«Se il diavolo riesce ad avere qualche cosa di suo nel servo di Dio, quando questi non sia attento e svelto nel distruggerla e sradicarla al più presto, con il potere attinto dalla preghiera, dal pentimento, dalla confessione e dalla soddisfazione, il demonio in breve tempo saprà trasformare un capello in una trave, a forza di ispessirlo. E per questo, miei fratelli, siccome tale letizia spirituale sgorga dall’innocenza del cuore e dalla purezza di un’incessante orazione, sono queste due virtu` che bisogna soprattutto acquistare e conservare, affinché la gioia, che bramo e amo vedere e sentire in me e in voi, possiate averla dentro e fuori, a edificazione del prossimo e a scorno dell’Avversario. A costui, infatti, e ai suoi seguaci si conviene la tristezza; a noi, invece, l’essere sempre lieti e gioire nel Signore».
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