Non riduciamoci all’ultimo minuto
Venerdì, XXI Settimana del Tempo Ordinario
1Cor 1,17-25 Sal 32 Mt 25,1-13
Il Vangelo di oggi ci invita a riflettere su come viviamo l’attesa: concentrati sul dono di noi ai fratelli, sulla relazione con il Signore, su come viviamo il Vangelo, oppure tra pensieri, affanni e questioni di poco conto? San Paolo ci ricorda che la fede cristiana ha al cuore la croce con Gesù crocifisso. Il nostro sposo non è un sistema filosofico né intellettuale. La persona che noi attendiamo, che noi amiamo, è paziente, è crocifissa, è risorta passando dalla croce. Diventiamo esigenti come le vergini sagge e non impreparati come le vergini stolte. Queste forse ricercano la sapienza dell’ultimo minuto, trovate, così, in affanno dallo sposo che viene.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Dalla Bolla di Canonizzazione di Chiara vergine [FF 3281-3283-3284]
Chiara, luminosa per chiari meriti, risplende in cielo per chiarità di gloria e in terra rifulge dello splendore di miracoli sublimi […] La pienezza della luce divina rende luminosa Chiara in cielo; le stupende meraviglie dei prodigi da lei operati la fanno risplendere quaggiù al popolo cristiano […] Ella veramente rifulse mentre viveva nel mondo, ma più vivida risplendette nella vita religiosa; brillò come raggio nella sua casa paterna, ma nel chiostro irradiò come un sole. Scintillò in vita, ma dopo la morte splende radiosa; fu chiara in terra, ma in cielo rifulge di immenso chiarore. Quanto è vivida la potenza di questa luce e quanto forte è il chiarore di questa fonte luminosa!
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