Innestati nella vite
Martedì XVI Settimana del Tempo Ordinario Gal 2,19-20 Sal 33 Gv 15,1-8 Santa Brigida di Svezia, religiosa, Patrona d’Europa
Lasciarsi “potare” dal Signore non è mai facile. Eppure, il dono che ne deriva è sempre una gioia indescrivibile. Santa Brigida ne è testimone. Ha capito che senza il Signore non può far nulla, e vive questa fiducia fino in fondo. È un’ottica che scardina ogni arroganza, ogni presunta autonomia. Ma c’è di più: “il rimanere in Gesù” dice papa Francesco “è reciproco: i tralci senza vite non possono nulla. Ma anche la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non spuntano sul tronco, ma sul tralcio”, cioè nelle relazioni e negli eventi concreti della nostra quotidianità.
Signore facci rimanere in te e tu rimani in noi: porteremo frutto.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 419] Mentre frequentava luoghi appartati, ritenendoli adatti alla preghiera, il diavolo tentò di allontanarlo con una astuzia maligna. Gli raffigurò nel cuore una donna, sua concittadina, mostruosamente gibbosa: aveva un tale aspetto da suscitare orrore a tutti. E lo minacciò di renderlo uguale se non la piantava coi suoi propositi. Ma, confortato dal Signore, ebbe la gioia di una risposta piena di grazia e di salvezza: “Francesco, gli disse Dio in spirito, lascia ormai i piaceri mondani e vani per quelli spirituali, preferisci le cose amare alle dolci e disprezza te stesso, se vuoi conoscermi. Perché gusterai ciò che ti dico, anche se l’ordine è capovolto”. Subito, si sentì come indotto a seguire il comando del Signore e spinto a farne la prova.
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